CONFERENZE STAMPA SU CINEMA D’ASCOLTO A MILANO
Un’ indagine approfondita del mondo sonoro di ogni popolo della terra e di ogni singolo individuo.
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RAGIONI DEL PROGETTO
THE LOBSTER

ESTRATTO DA “CINEMA D’ASCOLTO” di Mariangela Ungaro
II volume, “Il cinema e la musica dei paesi mediterranei”
– il cinema greco-
The Lobster è un film del 2015 scritto e diretto da Yorgos Lanthimos, al debutto in un film in lingua inglese, con protagonista Colin Farrell e Rachel Weisz.
La produzione del film è notevole: Grecia, UK, Irlanda, paesi Bassi e Francia. Ha meritatamente ottenuto il premio della giuria al Festival di Cannes nel 2015.
Devo dire che il film è decisamente ben fatto, ben recitato; ha una sceneggiatura davvero originalissima ed interessante. In un futuro che sembrerebbe piuttosto prossimo, gli esseri umani sono riconosciuti dalla società e lasciati in vita solo se sono accoppiati, altrimenti sono costretti ad andare in un albergo dalle regole assurde e trovare una compagna o un compagno entro 45 giorni. Allo scadere del tempo concesso, l’individuo che non ha trovato la compagna o il compagno saranno trasformati in un animale scelto da loro.
Per prolungare la permanenza in albergo e avere la possibilità di accoppiarsi, gli individui sono portati nel bosco, a caccia di coloro che si chiamano solitari e che si sono dati alla macchia per rimanere single e liberi: ogni solitario colpito è un giorno in più in albergo.
David, il protagonista del film, si ritrova solo dopo che la moglie lo ha lasciato, viene quindi portato in albergo. Lo segue il suo cane, che in realtà è il suo sfortunato fratello. In albergo incontra uomini e donne ma David non ha fortuna, nemmeno durante la caccia. Il tempo a lui concesso sta per scadere, quindi decide, prima di essere trasformato in un’aragosta, di accoppiarsi con la donna “senza cuore”. Lei però è davvero disturbata, infatti uccide il cane di David per vedere la sua reazione: solo se è senza cuore come dice di essere, lei resterà con lui. David però, alla vista di suo fratello in una pozza di sangue, crolla. Lei vuole denunciarlo. David a questo punto la elimina, con la complicità di una cameriera, e fugge nel bosco. Qui incontra un gruppo di solitari, tra cui la donna che diventerà sua compagna. Anche presso la comunità di solitari vi sono regole disumane; David e la sua ragazza, scoperti e minacciati dalla leader della comunità, una ragazza aggressiva e autoritaria, che addirittura rende cieca la povera donna, decidono di fuggire. Ci riescono. Una volta liberi, lui cercherà di accecarsi per vivere nelle stesse condizioni della sua compagna.
Le musiche, sotto la supervisione di Amy Ashworth, sono tutte di repertorio e si differenziano per la funzione IN e di commento.
In ordine di apparizione (o ascolto) esse sono:
– Beethoven, quartetto in fa maggiore opera 18 numero 1, adagio affettuoso ed appassionato.
– Shostakovich, quartetto numero 4, IV movimento
– Nick Cave “Something’s gotten hold of my heart (di Roger Greenaway e Roger Cook)
– R. Strauss, Don Quixotte, opera 35
– Danai Stratigopoulou “Apo Mesa Pethamenos”
– A. Schnittke, quintetto con pianoforte, II movimento, in tempo di Walzer
– Strawinskij, 3 pezzi per quartetto
– A. Schnittke, quartetto numero 2
– Nick Cave e Kylie Minogue “When the wild roses grow”
– “Giochi proibiti”
– Britten, quartetto numero 1 opera 25
– “S’agapò” o “Ti ‘ne afto pou to lene agapi” (Loren – Maraudas)
E’ interessante notare come Beethoven e Shostakovich si alternino, accompagnando e segnando in modo ben marcato la struttura del film: il primo per i momenti di rassegnazione, con voce narrante fuori campo che descrive la situazione, il secondo per quelli di grande tensione. Le canzoni, quando proposte in versione originale, sono tutte IN, tranne una di commento (con effetto straniante di musica al di sopra delle parti) : in un caso si tratta di riarrangiamento suonato e cantato (orrendamente) dal vivo, mentre le altre canzoni provengono da apparecchi audio che si vedono in scena. “Giochi proibiti” è l’unico brano solo strumentale suonato dal vivo da un duetto di chitarre.
Dopo il prologo e i titoli di testa, rispettivamente con rumori di scena e nel silenzio più totale, ascoltiamo le note iniziali del quartetto in Fa maggiore -opera 18 numero 1- di Beethoven: l’adagio affettuoso ed appassionato accompagna, con i suoi accordi ribattuti morbidamente in successione ravvicinata di 3 e la melodia struggente, condotta dal primo violino, le scene in cui David viene portato in albergo e vi giunge rassegnato. Con lui c’è suo fratello, tramutato in cane.
Davide entra nell’hotel, deve subire un interrogatorio e sottostare alle regole che gli vengono elencate sommariamente: la musica è di Shostakovich, quartetto numero 4, IV movimento. Tre note lunghe all’unisono nel piano fanno da trampolino inaspettato a due gruppi di tre accordi violenti, marcati, nel fortissimo, di breve durata e ravvicinati.
L’alternanza tra i due brani antitetici di Beethoven e Shostakovich procede anche per tutte le seguenti scene successive: Beethoven accompagna la scena in cui David è in camera sua, una squallida singola, e vede la dotazione dell’albergo descritta dalla voce fuori campo (che poi si scoprirà essere la voce della donna che David incontrerà nella comunità dei solitari e che amerà fino alle estreme conseguenze); Shostakovich sigillerà invece il momento in cui David è ammanettato dalla direzione dell’albergo: sperano che identifichi la mancanza di un pezzo del suo corpo con la mancanza di una consorte!
Ritorna Beethoven: David è nella sala della colazione e comincia a farsi un’idea degli astanti, mentre la voce fuori campo descrive fatti e personaggi.
Arriviamo così al primo brano cantato, in versione IN, quello di Cave “Something’s gotten…” interpretato dal direttore dell’albergo e sua moglie: i single sono in una sala da ballo e devono conoscersi. David chiede ad una ragazza di ballare e appena si alza dalla sua postazione e si presenta alla giovane, ascoltiamo Strauss, l’estratto da Don Quixotte: il brano di commento si fonde inizialmente in una cacofonia notevole con la canzone IN dei due albergatori, ma poi diventa padrone indiscusso di commento, con la sua orchestra piena, baldanzosa e prorompente, svoltolata dopo un trillo tensivo.
Arriviamo alla scena della caccia: la canzone è “Apo Mesa…” di Danai Stratigopoulou
cantautrice ateniese, (1913 – 2009). La canzone esordisce con il pianoforte, che si rotola su scale e volatine neanche fosse un brano chopiniano, poi accompagna in modo discreto la voce femminile. Il testo della canzone parla di una donna abbandonata a cui viene chiesto che valore abbia la vita: lei risponde che la vita ha valore se è piena d’amore e che quando lo si perde si diventa vivi all’esterno ma morti dentro. Anche i single dell’albergo che devono cacciare i solitari per allungare la propria permanenza in hotel sono morti dentro. La canzone è struggente ma di grande dignità, e sembra osservare con rassegnazione l’abrutimento dell’azione di caccia. Forse non è un caso che la canzone abbia un sound style anni ’30, come se provenisse da un grammofono o da una radio durante la seconda guerra mondiale.
Va notato infatti che l’albergo conserva la natura profonda di un lager, e umilia i suoi “ospiti” facendoli addirittura assistere ad uno spettacolo di mimo in cui gli si dimostra che vivere da soli ha solo svantaggi: viene mimata la morte di un uomo per affogamento se non interviene la moglie e lo stupro di una donna proprio perché single. Durante il “teatrino” avvilente ascoltiamo il quintetto di Schnittke: un valzer, appunto, il simbolo musicale già utilizzato dal cinema per connotare idea di società fissa, ristretta di mentalità, non al passo coi tempi, che rifiuta qualsiasi moto dell’anima che vada contro alla morale istituzionale e allo status quo da conservare acriticamente e ipocritamente, anche con la violenza; il valzer è staniante, lacerato dall’interno, melodia e armonia sono atonali, conservano solo l’idea ritmica e timbrica del valzer, quindi solo l’apparenza.
La stessa musica accompagna anche le scene inframezzate al teatrino, in cui David viene sessualmente stimolato da una cameriera per istigarlo a trovare celermente una compagna, e la scena in cui uno degli uomini single viene punito –una mano gli viene bruciata nel tostapane- per aver praticato autoerotismo.
Riascoltiamo Beethoven quando, insieme alla voce fuoricampo, troviamo David che allontana la donna “dei biscotti al burro” e Shostakovich, quando gli uomini diventati amici di David litigano furiosamente per futili motivi.
Nella scena della piscina, in cui uno degli amici di David –il ragazzo zoppo- cerca di abbordare la ragazza che soffre di epistassi, ascoltiamo un estratto dai 3 pezzi per quartetto di Strawinskij: la ragazza sta nuotando in piscina a dorso, i suoi movimenti sono lenti, ripetitivi, inespressivi, così come quelli degli archi stranianti, alienati, lenti e senza una meta.
Tornano Beethoven e Shostakovich: Beethoven, con immancabile voce femminile narrante fuori campo, accompagna la scena in cui David, nel campo di golf, ha deciso di provare a conquistare la donna “senza cuore”, pur di salvarsi. Nella scena successiva, sonorizzata invece con la musica di Shostakovich, i due sono in una vasca idromassaggio e lei finge di strozzarsi con un’oliva: vuole vedere la reazione di lui che resta effettivamente impassibile, in modo da capire se anch’egli è senza cuore e se tra loro due è possibile una storia.
La musica che segue è l’apoteosi dell’allucinazione: il delirio acuto e piano degli archi del quartetto di Schnittke connota alla perfezione la scena in cui David e la donna senza cuore sono nella stessa camera ed iniziano a conoscersi meglio come coppia: hanno rapporti sessuali e lei, impassibile, esige di vedere il volto di lui, per assicurarsi che non provi alcun piacere o emozione.
Segue Shostakovich a sonorizzare uno dei momenti più drammatici e tensivi del film: la donna senza cuore ha ucciso a calci e poi pugnalato il cane di David: la povera bestia, in realtà fratello di David, ha sofferto atrocemente. David lo vede in una pozza di sangue, e crolla. Decide di uccidere la donna e ci riesce, con la complicità della cameriera dell’albergo che sta anch’essa meditando la fuga. Non poteva esserci sonorizzazione migliore.
Ascoltiamo nuovamente Beethoven quando David fugge nel bosco, dove la leader dei solitari, una giovane donna patologicamente dura, autoritaria e senza scrupoli, sta cercando tartufi con un maiale al guinzaglio. In questo contesto, dalle regole atroci – scavarsi la fossa da soli in caso di morte, no rapporti sessuali o sentimentali tra solitari, punizioni disumane a chi infrange le regole – David conosce la sua compagna.
Torna anche Shostakovich a sonorizzare i momenti di tensione: durante una battuta di caccia, la compagna di David conficca un coltello nella gamba di uno degli ex amici di David, salvando il suo amato. Segue Beethoven a sonorizzare le scene successive in cui David regala dei conigli alla compagna che gli ha salvato la vita, mentre la voce fuori campo racconta alcune ricette a base di coniglio!
A volte i solitari vanno in città – luogo concesso solo alle coppie- per fare rifornimenti di viveri e altro. David e la compagna, la leader e un altro uomo camminano in abiti civili in un centro commerciale: la scena è commentata da un altro estratto dal Don Quixotte di Strauss. I solitari sono anche soliti fare irruzione nelle stanze delle coppie per fare in modo che scoppino: è quello che succede nelle scene successive, con il commento di Shostakovich. Poi i solitari festeggiano il successo ballando nel bosco, ma da soli, ciascuno con il proprio riproduttore in mano e cuffie nelle orecchie: trattasi di musica da discoteca, ma davvero impossibile da decifrare, si sente pianissimo.
Più avanti nel film David e la sua compagna ballano: devono sottostare alla regola del ballo singolo con riproduttore personale e cuffie, ma i due sincronizzano gli apparecchi e riescono a qualche modo a ballare insieme. La canzone del ballo è “When the wild roses grow” interpretata da Nick Cave e Kylie Minogue.
La relazione clandestina tra David e la donna è sonorizzata con Beethoven: la voce fuori campo descrive con accuratezza le azioni e ci codifica i gesti apparentemente senza senso tra David e la donna, l’unico modo che hanno per comunicare.
Durante una nuova gita in città, la leader porta David e la donna a casa dei suoi genitori, che si esibiscono in un duetto di chitarre acustiche con “Giochi proibiti”: trattasi di musica IN, sulle cui note David e la compagna non possono fare a meno di esplicitare involontariamente il loro rapporto amoroso…la leader li osserva meditando la punizione (scene sonorizzate con Beethoven) e infine decide di punire la donna facendole fare un intervento agli occhi che invece di guarire la sua miopia la renderà cieca (riascoltiamo Strawinskij quando la donna è sulla sedia operatoria).
La donna, ormai cieca e disperata, cerca di difendersi dalla leader ma uccide involontariamente la cameriera che ormai fa parte della comunità dei solitari (Shostakovich).
David non abbandona la sua compagna, cerca invece di rieducarla alla vita come non vedente: su armonici di archi fischianti nella zona sovracuta, che si muovono a fasce lente, si delinea una linea melodia di un timido pizzicato. Si tratta del quartetto numero 1 opera 25 di Britten: il brano connota la delicatezza e la devozione con cui David aiuta la sua compagna.
Beethoven aveva iniziato e Beethoven chiude il film prima dei titoli di coda: David colpisce la leader e la sotterra nella buca che aveva preparato per sé costretto dalla donna; lui e la compagna fuggono dal bosco e arrivano in città, sono liberi. Non vi è sonorizzazione quando David decide di accecarsi.
I titoli di coda: ascoltiamo la canzone ““S’agapò” o “Ti ‘ne afto pou to lene agapi” interpretata da Sophia Loren e Tonis Maroudas (anche autore del brano). La canzone, per piccola orchestra classica, cui si aggiunge l’accompagnamento di chitarra acustica suonata come fosse un bouzouki, è cantata a mezza voce da voce femminile e maschile, in successione e in duetto. Si tratta della canzone usata in un altro film “Boy on a dolphin” di Jean Negulesco –regista statunitense di origine rumena- del 1957.
La canzone, molto nostalgica, si domanda che cosa sia davvero ciò che è chiamato Amore.
Estratto da Shostakovich, quartetto numero 4, IV movimento.
IL CINEMA AUSTRALIANO E LA SUA MUSICA da “Cinema D’Ascolto” di M.Ungaro

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Pensiero Plurale è l’ideale spazio informativo in cui diverse discipline e contenuti possono liberamente coesistere. Dalla politica allo sport, dalla filosofia all’arte, dalla narrativa al cinema, non ci facciamo mancare nulla.
Proponiamo, stavolta, un’indagine retrospettiva, uno studio articolato e appassionato, che getta un fascio di luce psichedelica sul cinema australiano in rapporto alle colonne sonore.
L’articolo è di Mariangela Ungaro, una delle nostre autrici di punta (che a settembre pubblicherà “Cinema d’ascolto”, ovviamente con il marchio editoriale Pluriversum Edizioni).
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Stay Strong Brothers Band

Stay Strong è un’attitudine, una modalità per affrontare le sfide quotidiane: quando le persone sono in modalità Stay Strong, lottano giorno dopo giorno per raggiungere i loro obbiettivi e ispirare le persone attorno a loro ad andare avanti, qualunque cosa accada.
La Stay Strong Brothers Band è la band che ti aiuta a superare i momenti più sfidanti della tua giornata, dandoti la carica di Stay Strong di cui hai bisogno, ogni giorno.
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Raccontaci come affronti le tue sfide quotidiane!
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MUSIC FOR/FROM SPACE. Sky from I.S.S. – Musiche inedite di Mariangela Ungaro.

Mi sono sempre chiesta che espressioni facciano le persone quando ascoltano la mia musica, volontariamente o meno.
La musica non è del compositore, viene dal “mondo altro”, il compositore ne assembla solo i relitti,
secondo il suo discutibile gusto.
Immagini tratte dai filmati della Iss on Live, Stazione spaziale internazionale che ci mostra il cielo sopra la Terra sorvolando il Pacifico tra Giappone e California.
Musiche inedite di Mariangela Ungaro.
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BUON ANNO CON STARDUST STUDIOS e nuove produzioni musicali 2015

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Artistic Studios
art studios in Milan and Paderno Dugnano, owned by Mariangela Ungaro &
Emanuele Contreras.
Artistic production (production of original work or cover, arrangements,
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artistic producers We have several musicians
recording studio, as you can hear.
In addition, each song has a music video, featuring stunning images, on
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We work all over Italy and abroad.
• musicological conferences on various topics
aesthetics, composition, orchestration.
production of music
is living now.She is an eclectic artist: she studied piano with Paola Girardi
at International High School of Music in Milan; after her High Graduation,
whose she has achieved with brilliant results, she studied with L. Berman and
B. Petrushanskij.She was a concert artist: she played in Italy and abroad (also
U.S.A.) like soloist, along with different ensembles and orchestra as well.Since
her infancy, she won several important national and international Awards.She is
studying Composition with Sandro Gorli and Sonia Bo at the Conservatorio of
Milan.She has got specialized in music composing for films: she won III
Nascimbene Award with the music for the film “The Messiah” of Roberto
Rossellini. She worked for film makers. Her music has been listened at Verdi’
concert hall at the Conservatorio of Milan and in Puccini hall, and in many
theatres in Italy.In the meanwhile, she won the Shakespeare Award of Literature
for poems, novels, critic essays, theatrical screenplays.She worked as Film
Maker’ Assistant, Audio-Video Technician, Critic and Consultant on Music
applications (Cinecittà- Rome and also in Assisi with Franco Zeffirelli) and
Music Arranger for new singers at the national celebration called “Sanremo
Giovani” on 1996.Since she was 19 years old she is appointed for human
teaching at the National School.
EMANUELE CONTRERAS
experienced various fields of world music and technology.
He studied piano, percussion, composition, drums, singing jazz.
He graduated brilliantly in Milan as a sound technician.
He played with various bands and also works as a sound engineer for Jo Ring,
Biagio Antonacci, Dik Dik, Rossovivo.
Produced the first demo tape of the Latin Quarter.
The turning point came in 1993 with the album “Before Now” produced
by the WEA, to whom he collaborated on arrangements with Candelo Cabesas
(Litfiba percussionist).
The group will play two dates as a special guest of the tour “The shots
above” Vasco Rossi and participate Festivalbar.
In 1997 he composes, produces and sells 10 original pieces of Baroque music
commissioned by Theleme Multimedia.
Arranged and recorded several songs for Ambra Orfei, used for theatrical
performances.
In 1999 he studied computer graphics and html, he graduated as 3D with NewTek.
Produce a variety of work in computer graphics in architecture, design and TV
commercials.
In 2006, constitutes the Ratafià tribute band Conte.
In 2009 began a strong partnership with Mariangela Ungaro, which leads him to
compose music for several Italian films; Artistic Studios Stardust opened in
2010, which deals with audio-video production.
3772087380
nuovi blog per i servizi STARDUST

STARDUST ARTISTIC STUDIOS http://stardustartisticstudios.blogspot.it/
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SCUOLA PER TUTTI http://scuolawebpertutti.blogspot.it/
SMALFILAND: http://mercatosulweb.blogspot.it/
MUSICA VISIONARIA E POESIA
ecco il mio ultimo, nuovo esperimento di book trailer, realizzato con musica contemporanea colta
particolarmente visionaria, suggestionata dalla poesia e dagli scritti di Davide Bonanno.
http://www.youtube.com/watch?v=TDJXgtxueTQ&feature=youtu.be
Grazie per la cortese attenzione e buona visione.
Musica poesia, foto, video e concerti: proposta artistica
Gentilissimo/a scrittore/ice,
spero che questa mia mail non sia di disturbo…
Viviamo in una società dove musica immagine e messaggio sono una cosa sola.
STARDUST POETRY fornisce diversi servizi per gli scrittori:
-creazione booktrailers fotografici e video veri e propri (riprese e montaggio)
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Inoltro qui alcuni booktrailers fotografici:
La musica può essere di repertorio oppure posso creare composizioni originali in esclusiva sulle parole.
La musica può essere per solo, ensemble fino all’orchestra, secondo la suggestione poetica.
Concerto “Tra Musica e poesia”
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I nostri studios sono disponibili per service audio e video per conferenze.
NEL DETTAGLIO:
• booktrailer fotografico e parole scritte con musica di repertorio.
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• spettacolo dal vivo con voce recitante e pianoforte (musica variegata a tema e composizioni originali).
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Grazie per la cortese attenzione.
.
Per qualsiasi informazione potete contattare il 3772087380.
Cordiali saluti e buona Arte!
Mariangela Ungaro e lo staff Stardust
MARIANGELA UNGARO (pianoforte, organizzazione eventi, compositore, video maker)
AMIN OTHMAN (fotografo)
LAURA CASSANI (voce recitante)
EMANUELE CONTRERAS (service audio e video; ingegnere del suono, regista)
http://mariangelaungaro.blogspot.it/p/libri.html
http://www.facebook.com/letteraturaMusicaVideoEventi
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TRA MUSICA E POESIA: evento musicale e letterario a cura di Mariangela Ungaro
TRA MUSICA E POESIA
Sabato 11 Maggio ore 18.00 Milano Piano City
Giovedì 16 Maggio 2013 – ore 17:00
Salone Internazionale del Libro – Torino Lingotto Fiere
Pad. 3 – Stand S76 – Regione Abruzzo —
La Società Italiana di Cultura al Salone Internazionale del Libro di Torino presenta “D’Annunzio, il Principe di Montenevoso: tra musica e poesia”. Con la partecipazione di Mariangela Ungaro (pianista) e Laura Cassani (voce recitante). Introduzione a cura di Michele Cucuzza, giornalista e scrittore.
In occasione dei 150 anni della nascita del poeta Gabriele D’Annunzio, il Salone del libro di Torino e la Società Italiana di Cultura –diretta dal M° Andrea Mascitti- organizzano un concerto per voce recitante e pianoforte, in cui le più celebri pagine del poeta italiano saranno avvolte dalle note delle pagine più affascinanti della letteratura pianistica, classica, romantica e contemporanea.
Voce recitante e consulente letterario: Laura Cassani
Pianista e consulente musicale: Mariangela Ungaro
Mariangela Ungaro Laura Cassani
Programma di sala
BRANO LETTERARIO MUSICA
• “Voglio andare a Cappadocia” da “La fiaccola sotto il moggio”
• Estratto da “La città morta”
• “La sabbia del tempo”
• “Lungo l’Affrico”
• “A Dante”
• “Rimani”
• “Ottobrata”
• “L’onda”
• “Oh falce di luna calante”
• “L’ala sul mare”
• “Stringiti a me”
• “La pioggia nel pineto”
• Estratto dall’ultima scena de: “La figlia di Iorio”
A.Catalani: “Ebben ne andrò lontana” Atto III, Romanza da “Wally
F.Chopin: “ Preludio in mi minore”
R. Strauss: “ Die Nacht” (op.10,n°3)
R.Schumann: “Der Dichter Spricht”
M.Ungaro: “Eisamkeit”
R.Schumann: “Traumerei”
R.Schumann: “Von fremden Laendern und Menschen
F.Mendelssohn: “Barcarola op 30 n°6
L.V.Beethoven: “Al chiaro di luna”
F.Schubert: “Serenata”
P.I.Tschaikowskij: “Le notti di Maggio”
M.Ravel: “II Mov. Sonatina”
M.Ungaro: “Omaggio a D’Annunzio”
I brani letterari del grande poeta sono stati tratti sia dalle raccolte di poesie sia dalle sceneggiature teatrali; la scelta è stata fatta in tal senso per conferire al concerto varietà e dare all’ascoltatore un gustoso assaggio della poetica d’annunziana in tutte le sue eccelse forme.
Lasciando all’alta critica letteraria il commento delle produzioni di D’Annunzio scelte, qui si desidera esplicare in che modo la musica possa connotare la poetica d’annunziana, andando al di là della parola stessa.
Il linguaggio dei suoni riesce a conferire quella dimensione astratta nella quale solo la grande parola poetica o l’eccellente prosa teatrale riescono ad elevarsi.
La musica è scelta per i suoi caratteri ritmici, agogici, dinamici e formali, ma anche assecondando la lettura poetica, di cui cerca di seguire le inflessioni, i toni, le pause, i concatenamenti, le sensazioni, le narrazioni e gli stessi contenuti, anche attraverso colte citazioni e onomatopee sonore.
Ad esempio, la sensualità della celeberrima “Pioggia nel pineto” è ancor più accentuata dalle sinuosità cromatiche, armoniche e melodiche della Sonatina raveliana, mentre la sensazione della pioggia sulle membra e sul mondo silvano, è resa dalla musica attraverso un puntillismo sonoro, nel registro acuto del pianoforte, di rara bellezza.
L’estratto “Voglio andare a Cappadocia” tratto da “La fiaccola sotto il moggio” è accompagnato dalla romanza tratta dall’opera “Wally”, di Alfredo Catalani, le cui parole della protagonista femminile, “Ebben ne andrò lontana”, sembrano essere stata scritte, per i contenuti e l’ esatta concordanza delle sensazioni, per il brano d’annunziano, creando un’ assonanza perfetta tra musica e prosa.
“La città morta” vede co-protagonista la musica di Chopin: le visioni della donna cieca, povera creatura abbandonata al suo destino, che cerca se stessa disperatamente nel ricordo del passato, riecheggiano nel dolore del brano chopiniano, ne seguono le inflessioni, le frasi, con un andamento modulante, cromatico, intenso, talvolta declamato, talvolta sommesso, seguendo “alla lettera” il drammatico monologo della sfortunata protagonista.
Le sognanti atmosfere della poesia “Rimani” sono accompagnate dal celeberrimo “Sogno” di Schumann, mentre il piccolo, intimo mondo antico di “Ottobrata” è reso ancora più sereno da “Paesi e popoli”, dello stesso compositore romantico. In quest’ultimo caso peculiare, il brano schumaniano sembra in sincrono perfetto con la poesia, soprattutto quando la voce narra di lontane ninne nanne, e la mano sinistra procede con andamento cullante per lente terzine.
Particolarissime, meravigliose assonanze si creano anche tra “L’onda” d’annunziana e “La Barcarola” di Mendelsshon, come se la musica fosse la sua colonna sonora: siamo davvero sul mare, oscilliamo, siamo trascinati dalla risacca, ne sentiamo lo scacquio, in onomatopee ora arpeggiate, ora per andamento di terzine, nella perenne perplessità, ma esatta e concorde, della massa marina.
Non poteva mancare la citazione “lunare” Beethoveniana per la poesia d’annunziana dedicata alla “Falce di luna calante”.
“La sabbia del tempo” è accompagnata dal lied “La notte” di Strauss: la scelta è stata fatta in relazione all’andamento pulsante, esatto, ritmico delle note cristalline e discrete del pianoforte che, nella loro lenta discesa, ricordano i granelli della clessidra.
La solennità delle montagne d’annunziana è resa molto bene dall’Adagio di Albinoni, nella sua maestosità e nel suo composto dolore, mentre le sonorità dolci e intimistiche del brano di Tschaikowskij “Notti di maggio” accompagnano la poesia “Stringiti a me”
La poesia “A Dante” necessita invece di un brano veloce, drammatico, intenso, che la compositrice Mariangela Ungaro ha scritto per l’occasione.
La stessa compositrice ha desiderato musicare l’estratto da “la figlia di Iorio” nello stile del lied tardo romantico.
Mariangela Ungaro
TRA MUSICA E POESIA, concerto di Mariangela Ungaro
TRA MUSICA E POESIA, concerto di Mariangela Ungaro
TRA MUSICA E POESIA
In occasione dei 150 anni della nascita del poeta Gabriele D’Annunzio,Mariangela Ungaro propone un concerto per voce recitante e pianoforte, in cui le più celebri pagine del poeta italiano saranno avvolte dalle musiche più affascinanti della letteratura pianistica, classica, romantica e contemporanea.
Voce recitante e consulente letterario: Laura Cassani
Pianista e consulente musicale: Mariangela Ungaro
VIA REINACH 7 MILANO
ORE 19.00
http://www.pianocitymilano.it/
IL CONCERTO SARA’ REPLICATO IL 16 MAGGIO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO.
TRA MUSICA E POESIA
In occasione dei 150 anni della nascita del poeta Gabriele D’Annunzio, il Salone del libro di Torino e la Società Italiana di Cultura –diretta dal M° Andrea Mascitti- organizzano un concerto per voce recitante e pianoforte, in cui le più celebri pagine del poeta italiano saranno avvolte dalle note delle pagine più affascinanti della letteratura pianistica, classica, romantica e contemporanea.
Voce recitante e consulente letterario: Laura Cassani
Pianista e consulente musicale: Mariangela Ungaro
SCARICA IL PROGRAMMA DI SALA CLICCANDO QUI:
FILM DI S. RINALDI , COLONNA SONORA ORIGINALE DI STARDUST ARTISTIC STUDIOS
Film di Sergio Rinaldi
Musica originale: Mariangela Ungaro
Sonorizzazione: Emanuele Contreras
STARDUST ARTISTIC STUDIOS. professionisti dello Spettacolo, dell’Arte e della Cultura
http://www.stardustgroup.it
info@stardustgroup.it
+39 3772087380
+39 3403465396
FILM DEDICATO ALL’AMORE. Tra le colonne sonore più difficili che io abbia mai fatto, temi originali che devono durare pochi secondi e dare l’idea della sensazione provata, la coerenza della composizione che non può mancare, anche se ci sono pochi istanti, i temi giusti sincronizzati in frazioni di tempo cellulari… Con citazione nei titoli di coda alla barcarola veneziana di Mendelssohn, dal momento che siamo a Venezia…Buona visione e buon ascolto. Mariangela Ungaro